Sarvegu: dialetto genovese, agg. selvatico/selvaggio/rustico
per estensione, sost. persona che non dà confidenze /che non gradisce smancerie / non incline alla socialità di facciata / orso.

mercoledì 29 agosto 2012

Benjamin Franklin


Sto su Facebook anche troppo, quantomeno più di quello che sarebbe salutare, me lo dico da solo.
Ma tant'è, visionare l'ultimo post che è stato messo  (e cliccare il "mi piace" del caso) o controllare se mi hanno mandato un messaggio privato è uno stimolo che si è rafforzato in una qualche sinapsi di quelle rimastemi. (sto leggendo, nei ritagli che FB mi lascia, un interessante libro, "la bussola del piacere" di David J. Linden, sottotitolo "Ovvero, perché junk food, sesso, sudore, marijuana, vodka e gioco d’azzardo ci fanno sentire bene", ecco perché cito le sinapsi, anche per "darmi un tono".)

mercoledì 22 agosto 2012

I pennini del Filippi

 
Il Filippi per molti anni è stato uno dei miei vicini di casa, i nostri portoni adiacenti sul pianerottolo.
Pensionato, si era trasferito da Torino qui in Toscana per godere con la moglie di un clima migliore.
"Buongiorno", "Buonasera", qualche altra chiacchiera sul tempo o le cose da fare nel condominio, qualche piccolo "amarcord" giù in garage; non molto altro, troppa la differenza di età per andare oltre buoni rapporti di vicinato. Oltretutto a me non piace il vino (10% degli argomenti), non sono né per il Toro né per la Juve (15% degli argomenti) ma soprattutto a me non interessa pescare (73,5% degli argomenti); in breve solo buoni vicini di casa.

sabato 18 agosto 2012

La cinese a New York che raccoglieva bottiglie e lattine


L'avevo letto sul giornale e la cosa mi era anche  piaciuta, rispondeva al mio sentito di non sprecare le cose (non credo c'entri molto il fatto che sono genovese…); per un po' di tempo ho fantasticato di farlo io qui a casa, e perché no, di farlo quasi come un lavoro; adesso semplicemente e volentieri faccio la raccolta differenziata e divido con attenzione i barattoli e le bottiglie di plastica.

giovedì 16 agosto 2012

L’incongruità degli alberi sui terrazzi dei grattacieli (parte 1)



Per lungo tempo vedendo alberi su terrazzi di palazzi, ho pensato fossero incongrui.
Innaturali.
Non avrebbero mai potuto diventare foresta, diventare bosco; quale futuro potevano dare ai loro "figli"?
Il loro futuro era vivere fin quando non li avrebbero tolti perché magari, contro ogni logica, troppo cresciuti o perché il condominio se ne era lamentato. Al più, ci potevano stare fin tanto dura il palazzo.
Tutto considerato una vita effimera, quasi inutile da vivere.

mercoledì 15 agosto 2012

il primo post, per iniziare.

Questa foto è stata scattata in un agosto già lontano. Luana, che come quasi tutte le donne sulle date significative della vita di coppia è ferrata, mi informa che è del 1978; non mi garantisce però il giorno, le pare il 20. Mi sta invecchiando...
Io già assai se mi ricordo dove: Campeggio all'Abetone, Pistoia. Ohu, ma mica da soli, non erano i tempi. La tenda di mio padre aveva due "stanze"; io dormivo con lui, lei nell'altra con mia madre. D'altra parte erano solo 18 mesi che "stavamo insieme", manco eravamo fidanzati; e poi c'era per i miei mantenere un impegno con i al momento solo possibili consuoceri che avevano affidato loro la figlia. Sì, si sa, qualcosa intoperanno, siamo stati giovani anche noi, ma almeno le apparenze... Non aver paura, le apparenze tra tutti e quattro le hanno salvate! Ho dormito "legalmente" con Luana l'11 settembre del 1983, me lo ricordo bene, poche ore prima c'eravamo scambiati un reciproco sì…