C'era una volta una gran bella picciona.
Le si avvicinò un piccione tutto impettito facendole una corte spietata ma lei era indecisa.
Arrivò intanto un altro piccione che si mise anche lui tutto impettito a farle vedere che fisicone che aveva e le mormorò "Scegli me! Scegli me!"
"No no, c'ero prima io" fece quell'altro, "Spetta a me l'onore"
Ma lei era indecisa.
In quel mentre dal cielo piombò un falcone che si avventò su uno dei due piccioni e se lo portò via.
La picciona parve scuotersi dal suo languore, guardò fissa negli occhi del piccione superstite e gli disse: "Via giù, trombo con te" e la stirpe proseguì.
Le si avvicinò un piccione tutto impettito facendole una corte spietata ma lei era indecisa.
Arrivò intanto un altro piccione che si mise anche lui tutto impettito a farle vedere che fisicone che aveva e le mormorò "Scegli me! Scegli me!"
"No no, c'ero prima io" fece quell'altro, "Spetta a me l'onore"
Ma lei era indecisa.
In quel mentre dal cielo piombò un falcone che si avventò su uno dei due piccioni e se lo portò via.
La picciona parve scuotersi dal suo languore, guardò fissa negli occhi del piccione superstite e gli disse: "Via giù, trombo con te" e la stirpe proseguì.
Un'altra volta invece un falcone, nella stessa identica situazione, ghermì la picciona del caso. I due piccioni rimasti si guardarono un po' dubbiosi, di sottecchi, sospettosi, molto indecisi su come porsi in quella situazione. Poi la Natura, nel suo incessante volgere, sciolse loro le remore. Comunque quel ramo di piccioni lì si estinse.
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