Stasera sono uscito a fare due passi sotto la pioggia senza alcun
motivo.
Ho fatto delle foto con la nuova macchina
fotografica, di quelle piccoline, così, tanto per fare.
Questa ha per me un suo fascino.
Ho fatto bene ad uscire. Mi è venuto in
mente il finale per il racconto che sto scrivendo, più in testa che sui scarsi
fogli di appunti, con titolo provvisorio "La casa di cartone".
[…] La notte era di pioggia ma non fredda.
La luce della candela filtrava da casa sua.
Pensai di chiamarlo.
Poi, pensai anche non fosse il caso di disturbarlo a quell'ora, a
quell'ora la gente sta bene in casa propria, tra le proprie cose. Passando
accanto rivolsi allora un semplice " 'Notte Michel" e andai
oltre.
Morì quella notte.