CARRIERE LETTERARIE
o
Se ce l’ha fatta Bukowski
Bhe io dico invece che è molto semplice, è veramente l’uovo di Colombo. Uno
si mette lì davanti al foglio, carta e penna o computer che sia, e scrive una
parola dietro l’altra lasciando che le emozioni fuoriescano dal cuore e si concretino in tante
piccole lettere allineate; non ci si può sbagliare, guarda, credimi è
automatico, ed il bello è che magari con un po’ di fortuna diventi anche ricco.
- Bhe certo non subito subito, all’inizio devi ingranare, farti conoscere,
partecipare a qualche concorso, ma con quello che si legge in giro non si può
fallire.
- Sì certo, puoi scrivere quello che vuoi e come vuoi. Ed intanto magari se
hai bisogno di caffè te lo prendi il tuo caffè, anche una cuccuma intera bella
fumante, se vuoi fumare intanto che scrivi lo puoi fare, un po’ di musica
sottofondo aiuta di certo, se hai bisogno di staccare un attimo stacchi e poi
riprendi; nessun obbligo, nessuno che ti martelli appresso, una pacchia ti
dico.
- Bhe non è che ci sia una ricetta particolare, tutte vanno bene dico io;
secondo me s’inizia sempre dal titolo, magari un po’ intrigante che dia un’idea
della storia che continua dopo, ma va bene lo stesso un titolo che non ci
azzecchi per niente che l’ho visto fare tante volte, tanto l’importante è la
storia mica il titolo.
Vuoi un esempio dici? Non ti fidi eh? Eccoti qui l’esempio, mica palle:
Titolo: Una Storia Particolare
- Cosa vuol dire? E che ne so, si capisce dopo; comunque è già intrigante,
smuove l’interesse, “Particolare” dice appunto che non è una storia usuale,
trita e ritrita ma è qualcosa di veramente … particolare ecco appunto.
- Qui inizi con l’ambientazione, guarda cosa ti faccio: “Un giorno
qualsiasi di un novembre qualsiasi stavo passeggiando senza meta lungo strade
secondarie del centro …”
- Si capisce che il soggetto sono “io”; magari potrebbe venire fuori una
specie di autobiografia che c’è tanto da dire su di me. E’ in città perché in
campagna io non ci vado a passeggiare. Come sarebbe a dire non ti piacciono i
racconti in prima persona? Ok, nessunissimo problema per questo, cambio subito:
“Un giorno qualsiasi di un novembre qualsiasi stava passeggiando senza meta
lungo strade secondarie del centro …”
- Va meglio così? Bé che centra se a Novembre fa freddo, mica lo faccio
andare in canotta … No, il mese non lo cambio, assolutamente. Piuttosto
specifico: “Un giorno qualsiasi di un novembre qualsiasi stava passeggiando in
cappotto e senza meta lungo le strade secondarie del centro …”
- Secondo me qualcosa perde però adesso andiamo avanti lo stesso, caso mai
limiamo dopo; come sarebbe a dire che è troppo indefinito …? Un giorno
qualsiasi di un novembre qualsiasi è apposta indeterminato appunto perché non è
mica una cronaca … Cosa vuoi che scriva: il 7 novembre 1998 alle 16.00 in
punto? Ok, sistemo lasciando lo stesso un po’ di indefinito: “Un giorno quasi a
metà mese di novembre dell’anno scorso stava passeggiando in cappotto e senza
meta lungo le strade secondarie del centro …”
Bé potrebbe essere il 12 o il 13 di Novembre, massimo massimo il 14. No,
dal 15 in poi non può essere e prima direi nemmeno … l’anno scorso lo so che è
indeterminato ma lasciami un po’ fare. Sì, sono d’accordo, adesso non scorre
più tanto bene; spetta un attimo:
“Lo scorso novembre, quasi a metà mese, stava passeggiando in cappotto
senza meta lungo strade secondarie del centro …”
- Mi sembra un filo meglio. Come sarebbe a dire adesso che non si capisce
quali strade percorre e dov’è … E’ una città di fantasia … Ok ok OK che stress
che sei: “Lo scorso novembre, quasi a metà mese, stava passeggiando in cappotto
senza meta in via Maccatella a Pisa …”
- Bhe in effetti senza meta in via Maccatella è triste; mettiamola così: “Lo
scorso novembre, quasi a metà mese, stava passeggiando in cappotto con una meta
precisa in via Maccatella a Pisa…”
- Che poi come cazzo si fa a passeggiare in via Maccatella non lo so, uno
che la conosce ci passa di corsa mica ci passeggia. Mah, è la prima strada che
mi è venuta in testa, ma si rimedia: “Lo scorso novembre, quasi a metà mese,
stava passeggiando in cappotto con una meta precisa sul lungarno Pacinotti a
Pisa…”
- Hai voglia adesso di camminare, è anche bello lungo e puoi proseguire
sugli altri. Ascolta un’altra cosa, è meglio cominciare subito bene e a me ‘sto
cappotto mi sembra superfluo e lo tolgo che tanto si capisce che è ben coperto…
anzi faccio una cosa, così si sta più tranquilli: “Lo scorso novembre, in un
caldo giorno quasi a metà mese, stava passeggiando con una meta precisa sul
lungarno Pacinotti a Pisa…”
- A me adesso sembra speciale, non ci cambio più nulla. Allora si dice: “sul
lungarno Pacinotti a Pisa e … e …
- E non mi viene più nulla … Allora vai avanti te vai avanti, che sai
sempre tutto … No! Non ho mai detto che venga subito bene … Ci vogliono tanti
tentativi … Va bè ora mi sono rotto i coglioni.
- No, domattina mi alzo presto che devo andare a lavorare sul serio …
magari ci ragiono un po’ sopra domani sera.
- Sì cara, lo so che mi ami lo stesso … grazie amore.
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