Sarvegu: dialetto genovese, agg. selvatico/selvaggio/rustico
per estensione, sost. persona che non dà confidenze /che non gradisce smancerie / non incline alla socialità di facciata / orso.

sabato 18 agosto 2012

La cinese a New York che raccoglieva bottiglie e lattine


L'avevo letto sul giornale e la cosa mi era anche  piaciuta, rispondeva al mio sentito di non sprecare le cose (non credo c'entri molto il fatto che sono genovese…); per un po' di tempo ho fantasticato di farlo io qui a casa, e perché no, di farlo quasi come un lavoro; adesso semplicemente e volentieri faccio la raccolta differenziata e divido con attenzione i barattoli e le bottiglie di plastica.
Tempo fa ho fatto una vacanza a  Manhattan. (sì, lo so, è la seconda volta che cito di essere stato a New York; è un caso credetemi, non sono "sborrone" e poi con i prezzi di oggi è molto più facile di un tempo andarci; starci invece è un altro discorso … Comunque, il fatto è che è lì che l'ho poi visto fare "de visu"). 
In più di un paio di occasioni ho visto persone, certo non le più agiate, frugare nei bidoni dell'immondizia agli angoli di ogni strada (Manhattan è veramente pulita!). In mano avevano due sacchi grandi dove mettevano in uno le lattine, nell'altro le bottiglie di plastica; così, a livello tecnico, mi sono chiesto perché non schiacciassero le lattine e le bottiglie per avere più spazio; non so, forse è perché poi comunque i sacchetti si strapperebbero perché il contenuto è troppo pesante o forse perché se non sono intere non gliele comprano. In quell'articolo che avevo letto anni fa si raccontava di un homeless che aveva avviato un'impresa di raccolta ed era diventato ricco, forse milionario. Anziché come un tempo raccogliere lattine per avere due centesimi ciascuna quando le portava al punto di raccolta, aveva cominciato lui a dare un centesimo agli altri barboni e poi andava lui a vendere; in pratica gli altri raccoglievano per lui ed avevano il vantaggio di non dover perdere tempo per andare al punto di raccolta che magari era lontano dalla loro zona di lavoro; prendevano un po' meno ma avevano più tempo per raccogliere altri barattoli; un interesse reciproco insomma. La cosa tutto sommato è più a livello di curiosità, benché se è vero quello che c'era scritto, e mi sembra verosimile, quel tizio abbia fatto fortuna;
Leggere di un fatto e vederlo di persona possono essere due cose diverse. Chissà, a volte il corso dei tuoi pensieri dipende dallo stato d'animo nel quale ti trovi. Non posso affermare che fosse cinese, asiatica di sicuro e ormai cinese l'ho battezzata. Quello che mi ha colpito è stata la compostezza. Dignitosamente povera e poveramente dignitosa, raccoglieva le lattine con naturalezza, frugando nel cestino e spostando eventualmente le cose; raccolto quello che c'era da raccogliere, come un'ape di fiore di fiore, andava verso un altro cestino, ignara ed indifferente al resto del mondo, hic et nunc. Ho immaginato che per poter fare così bisogna aver raggiunto un livello di disinteresse per quello che la gente pensa che è dato da un semplice spirito di sopravvivenza. Anche a me oggi come oggi piacerebbe raccogliere le lattine e le bottiglie di plastica e farci su qualche spicciolo, così, per il gusto di farlo; nel mio immaginario come una maniera di fare meno inquinamento ed un corretto riciclo dei materiali; però lo ammetto mi vergognerei non a frugare nel cestino della spazzatura, ma a farmi vedere frugare nel cestino. Me lo spiego con il fatto che non sono in uno stato di bisogno che mi costringa farlo. Ecco, l'idea che mi ha colpito quel giorno è stata che quella cinese era in uno stato di bisogno. Uno ha bisogno di mangiare tutti i giorni come tutti, ha bisogno di essere vestito tutti i giorni come tutti ed ha bisogno di avere una casa tutti i giorni come tutti. Se non hai altre soluzioni qualcosa devi pur fare, tanto probabilmente non ti aiuta nessuno. C'è chi chiede la carità, c'è chi si prostituisce (si nasce troia? Bella domanda, ma non lo credo). Magari, se sei anziana come quella cinese, nemmeno quello puoi fare.
Il sentimento che ho provato quindi, da fortunato, è stato quello di disagio. Chissà i mille motivi della vita ma a quella cinese non è toccato di avere una vita "normale".
Ho dato aiuto pratico? No, nessuno. Ho guardato, ho proseguito.
E allora?
Non so.
Forse coltivo quel seme di disagio assieme ad altri che nel vivere quotidiano ho incontrato affinché mi freni quando "battezzo" una situazione. Sia un questuante, un vucumprà, un rompicoglioni, uno zingaro, un vagabondo, un operatore di call center, un … un… un fastidioso "altro" che mi costringe a pensare.
Può darsi che sia solo un'altra mia semplice sega mentale insieme alle mie considerazioni sulla precarietà della vita. Ecco, la visione di quella cinese mi ha cristallizzato un pensiero e volevo scriverlo.
To be continued

Questa foto è mia, fatta in una qualche stazione nella metropolitana di New York.
Non so, mi piace, c'è un che di composta desolazione. Alla cinese la foto non l'ho fatta, m'è mancato il coraggio.

3 commenti:

  1. Interessante concetto quello di pensare di fare e poi non fare niente lo hai espresso molto bene peccato che nessuno commenti a proposito lo hai messo un contatore di visite ? Lo stai pubblicizzando questo blog ? Non vorrei essere l'unico che ti legge ;-)

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  2. rispondo alle due domande perché sono facili:
    1) contatore: non so nemmeno come si fa a metterlo. Però nella pagina di amministratore del blogger mi dice quante visite ho avuto, comprese le mie… ( ho selezionato la voce "non contare le mie" ma fa come gli pare e cioè le conta ). In compenso per rispondere sul "MIO" blog devo uscire, andare a visitare il "MIO" blog con explorer anziché con Firefox, dire che voglio rispondere con un account Google, entrare con il mio account di Google; a quel punto lì ok, posso commentare/rispondere sul "mio" sito. Con Firefox direttamente… nisba, non c'è versi!)
    Un'altra cosa interessante è che ti mostra da quale parte del mondo ti vengono a visitare. Le maggiori visite provengono dalla russia… Sono indicati anche da quale link arrivano le visite: da Blogger, da sarvegu.tk e poi da due altri link più frequentemente: uno apre una pagina completamente in russo nella quale ti devi iscrivere ad un qualcosa. Non conosco il russo ma credo di capire cosa possa essere, lo sospetto perché il secondo link si apre su una pagina porno con tante pepe ma soprattutto tanti pipi ben fotografati, ovviamente di quelli (i pipi) che qualche perplessità sul mio me la fanno venire…
    A questo punto ipotizzo che "sarvegu" in russo possa voler dire qualcosa… ed un certo numero di russi, digitando nel loro motore di ricerca una parola di loro interesse, mi vengano poverini a trovare loro malgrado.
    2) No, non lo pubblicizzo (al momento). Oggi come oggi qualsiasi bischero si apre un blog; come mi piace citare spesso, io non sono un coglione, sono … l'altro. La sottile differenza, che magari vedo solo io, è l'aver preso coscienza della risultanza finale... Però ho scritto anche "(al momento)" e questo la dice lunga.
    Per far pari con "i pennini di una volta" noto che " non vorrei essere l'unico che ti legge" è ambivalente: potrebbe esprimere il rammarico di essere l'unico a godere di perle di saggezza oppure pur sempre un rammarico ma di un mancato mal comune … opto per la prima ipotesi ma è palese il mio conflitto di interessi.
    Il tuo commento sul post invece, pur essendo positivo, mi fa credere di non aver ben espresso il mio sentito. Lo estremizzo brevemente:
    - Oh Robertino di "scegli colore" vestito, tu che nutri così nobili sentimenti, che riesci ad entrare in empatia con gli altri esseri attorno a te, che soffri dell'ingiustizia del mondo, ebbene tu, oh Robertino, che cazzo fai di concreto?
    - Di fatto, niente.
    - Ah! E quindi Robertino, qual'è, orsù dimmi, la differenza tra te ed un "normale" indifferente? Qual'è il risultato finale?
    Troniamo come vedi a "Io non sono un coglione, sono … l'altro!"
    Comunque avevo anche scritto "to be continued" e prima o poi lo farò.
    Adesso è tardi, è passata la mezzanotte, non sono per niente fresco ma la soddisfazione d'aver trovato il modo di rispondere in prima persona sul mio blog è stata così forte che ho risposto quasi di getto.
    P.S. Mi ha fatto sorridere il fatto di Anobii! Per caso, vai anche su Second Life? Io sì, indovina che nick ho lì?

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    1. In effetti quello che scrivi è molto intrigante fa riflettere a me piace leggere queste perle di saggezza e mi dispiace che attualmente commenti solo io perchè quello che dici può dare spunto a interventi dove sarebbe interessante leggere opinioni diverse.
      Per quanto riguarda i porno russi ti posso dire che devono avere dei programmi che in automatico cercano i blog io avevo un blog qualche anno fa sul mio gruppo teatrale ... è stato completamente devastato da pipi e pepe non riuscivo a capire chi visitava se era reale o no ... peccato.
      NO non sono su second life non mi piace ....

      p.s. certo che per vedere le visite mi sembra un modo un po' complicato c'è di meglio !!!

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