Sarvegu: dialetto genovese, agg. selvatico/selvaggio/rustico
per estensione, sost. persona che non dà confidenze /che non gradisce smancerie / non incline alla socialità di facciata / orso.

domenica 25 novembre 2012

Mario 1936

Pienza -Toscana. Via panoramica. 25-11-2012
Bertold Brecht, "Domande di un lettore operaio"  
Chi costruì Tebe dalle Sette Porte?
Dentro i libri ci sono i nomi dei re.
I re hanno trascinato quei blocchi di pietra?
Babilonia tante volte distrutta,
chi altrettante la riedificò? In quali case
di Lima lucente d'oro abitavano i costruttori?
Dove andarono i muratori, la sera che terminarono
la Grande Muraglia?

La grande Roma
è piena di archi di trionfo. Chi li costruì? Su chi
trionfarono i Cesari? La celebrata Bisanzio
aveva solo palazzi per i suoi abitanti?
Anche nella favolosa Atlantide
nella notte che il mare li inghiottì, affogarono
implorando aiuto dai loro schiavi.

Il giovane Alessandro conquistò l'India.
Lui solo?
Cesare sconfisse i Galli.
Non aveva con sé nemmeno un cuoco?
Filippo di Spagna pianse, quando la sua flotta
fu affondata. Nessun altro pianse?

Federico II vinse la guerra dei Sette Anni. Chi
vinse oltre a lui?

Ogni pagina una vittoria.
Chi cucinò la cena della vittoria? Ogni dieci anni un grande uomo.
Chi ne pagò le spese?

Tante vicende.
Tante domande.

Questa poesia l'ho letta ai tempi del liceo scientifico, quindi tra il 72 ed il 77.
Mi rimase molto impressa la frase che ho messo in grassetto ed in subordine quella che ho messo in corsivo.
Proprio quest'ultima oggi m'è tornata in mente mentre riguardavo la foto che accompagna questo post.
è una bella foto, indubbiamente.(me lo dico da solo!)
Chi avrà messo i mattoni ed i sassi nel muro?
Sempre lui ha posato poi il bordo? Chi è stato lo scalpellino che lo ha preparato?
Cosa hanno mangiato quella sera?
Domande irrilevanti.
Come altre che a volte mi faccio. Ne ricordo una simile nel corpo di guardia di una caserma in Ancona al tempo del CAR (1982 - distaccato). Era una caserma "dismessa" ma deposito di armamenti. Girando d'ispezione la notte quei corridoi, quelle scale, quelle camerate vuote ed in rovina, ho provato ad immaginare come potevano essere quando erano "vive".
Stessa domanda visitando un'estate di tanti anni fa la rocca sulla Verruca. Ci sarà stato qualcuno di guardia alla porta. Che faceva poi?
Un anno per lavoro mi capitò di visitare i sotterranei della stazione F.S. di Santa Maria Novella sotto il locale che gestivo.
C'era un vano ampiiiiiisimo, pieno di calcinacci. Sul soffitto c'era una scritta, penso vergata con una torcia che lasci il segno annerendo con il fumo: "Mario 1936".
Che fine avrà fatto Mario?
A volte penso che vediamo lo stesso cielo e non ci incrociamo per caso, per una manciata di minuti o di anni, che poi è lo stesso.
Mi viene in mente il titolo di un libro che ho letto anni fa. Il libro lo ricordo molto vagamente, il titolo m'è rimasto impresso: "Passavamo leggeri sulla terra".



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